domenica 11 marzo 2012

Coltivazione dei funghi cardoncello


Ecco le indicazioni per mettere su una piccola fungaia amatoriale che può dare abbastanza funghi per il consumo della famiglia, ed anche da regalare ad amici e parenti.  Fra i vari funghi coltivabili ho scelto il Cardoncello  perché è facile e sicuro.  La maggiore difficoltà sarebbe stata quella di far sviluppare il micelio dalle spore, sennonché oggi esistono in commercio confezioni di micelio già pronto.  Il tipo di coltivazione è quello più adatto all'ambiente domestico, ossia in cassette, ed ecco come fare.

Il necessario
Per metter su la propria fungaia sul balcone o in giardino, servono in fondo poche cose.  Sarà meglio iniziare in piccolo, con una o due cassette, tanto poi l'organizzazione in 'moduli' renderà facile una successiva espansione.  Si possono coltivare quante unità si vuole, ma per ognuna sarà necessario:
una cassetta di legno, di plastica o di polistirolo, del tipo usato per la frutta, a bordo alto.
un foglio di plastica (meglio se nera) bastante a rivestire internamente la cassetta, con in più un lembo per coprirla.
Il substrato che creerete è una miscela composta da paglia (va bene quella per lettiere dei roditori che si vende nei negozi di animali e micelio secco regolandosi sulla quantità sufficiente a riempire la cassetta. 
Una scatola di micelio di Cardoncello,  già pronto circa 30 grammi di micelio già pronto di fungo reperibile in scatole o barattoli presso i fornitori di prodotti per l'agricoltura, o nei consorzi agrari  o su Ebay.  Si può anche usare direttamente parte del contenuto di una di quelle confezioni di "funghi pronti" per la coltivazione in casa, vendute in alcuni negozi di giardinaggio.

La scelta del posto
Durante la prima fase, quella della crescita del micelio, occorrerà una temperatura attorno ai 25°C (comunque non inferiore a 20°C e non superiore a 30°C), e il substrato andrà mantenuto ben umido.  Perciò per collocare le cassette durante lo sviluppo del micelio va benissimo un ambiente interno alla casa, o anche un sottoscala, o un garage non freddo:  l'unico problema potrebbe essere un certo odore di muffa.
Nella seconda fase, quella della crescita dei funghi, occorre un posto ombreggiato, ben pulito, ma umido e fresco: l'ideale è una vecchia cantina, o un garage, o una grotta.  Va bene anche un angolo nel retro della casa, purché non esposto al sole e ben riparato dal vento:  in tal caso si dovrà fare in modo che si mantenga sempre umido, ricoprendolo magari con uno strato di frasche, di cartoni o di tavole, da tenere bagnate.  Un altro posto ottimale può essere una fossa scavata nella terra in ombra, profonda almeno 1 metro, e ricoperta con assi o frasche (segnalarla o recintarla per evitare pericolo di cadute).
Dove che sia, sarà meglio fin dall'inizio stendere un telo di plastica.
Le cassette, se più di una, possono essere messe sovrapposte in uno scaffale, facendo comunque in modo che in verticale fra una e l'altra vi siano circa 30 cm per poter raccogliere agevolmente i funghi.  In ogni caso è meglio non mettere la prima cassetta a diretto contatto del terreno, ma rialzata con un paio di mattoni, pietre o altro.

La procedura
 Lavare bene le cassette e farle asciugare.  Mettere sul fondo e sulle pareti delle cassette il foglio di plastica, in modo che un lembo possa fungere da copertura.
 Versare il substrato nelle cassette e compattarlo bene in modo che non restino spazi, fino a 5 cm dal bordo.  Irrorare bene con acqua, coprire con il lembo del foglio di plastica e lasciar riposare almeno due settimane, per far esaurire l'eventuale fermentazione.

Cassetta con il substrato inoculato col micelio
Il micelio pronto (in barattolo o in scatola) va ora interrato nel substrato:  metterne una quantità pari circa ad un cucchiaio in buchette profonde 3-4 cm, distanzate di 10-15 cm.  Bagnare bene il tutto con acqua e coprire, facendo in modo di mantenere nel substrato una temperatura di 25°C (in Inverno è meglio mettere le cassette in un ambiente coperto e riscaldato).  Mantenere sempre umido annaffiando tutti i giorni, ma senza provocare ristagni.  Dopo circa 15-20 giorni si dovrebbe notare una muffa biancastra (il nuovo micelio) affiorare qua e là in superficie.
 A questo punto bisogna ricoprire il substrato micelizzato spargendovi sopra uno strato di 1-2 cm di terra calcarea sottile e sterile o in alternativa mettere il tutto in una busta di plastica chuderla bene e praticarvci dei tagli da dove fuoriusciranno i funghi.  La terra va poi irrorata con acqua, e compattata e lisciata per bene.  Ora le cassette vanno poste in un ambiente con temperatura attorno ai 12-14°C (comunque non meno di 8°C e non più di 20°C).  Tenere sempre umido il substrato innaffiando tutti i giorni, ma senza esagerare, per evitare ristagni d'acqua.
Dopo 15-20 giorni cominceranno a spuntare i primi piccolissimi funghi, che si lasceranno crescere fino alla dimensione voluta.  La raccolta va fatta senza strappare troppo il micelio alla base, magari aiutandosi con un coltello.  Annaffiando regolarmente, la produzione dura di solito almeno 4-6 mesi, a seconda della qualità e quantità del substrato e delle condizioni ambientali, e avviene in più "volate", intervallate da periodi di quiescenza di circa una settimana.  Il rendimento in peso è attorno al 20-25% del peso del substrato impiegato.

I funghi sono spuntati:
si possono raccogliere subito oppure farli sviluppare di più.  Massima igiene!  La coltura di funghi è molto sensibile a malattie e parassiti vari.  Innanzitutto il substrato e la terra debbono essere stati ben disinfestati da insetti, muffe e batteri mediante esposizione al calore:  tenerli a 60-80°C per qualche ora in un forno, oppure rimescolarli per un minuto sotto il getto di un generatore di vapore (di quelli usati per la pulizia domestica).  Durante la crescita togliere subito i funghi che presentassero segni di marcescenza, muffe, vermi, ecc.  Inoltre, soprattutto se vicino ad un prato o un orto, le cassette possono essere invase dalle lumache:  queste si possono bloccare piantando tutto attorno alle cassette una rete alta 20-25 cm e ripiegandone il bordo superiore verso l'esterno.

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